Calibro

Servizi di taratura per ISO 9001

 

La taratura degli strumenti di misura e controllo è indispensabile ai fini del soddisfacimento della normativa UNI EN ISO 9001 che al paragrafo 7.6 tratta la gestione delle apparecchiature di misurazione.

Al primo capoverso del paragrafo 7.6 della norma UNI EN ISO 9001 viene riportato il seguente testo: “L’organizzazione deve determinare le attività di monitoraggio e di misurazione da effettuare nonché le apparecchiature di monitoraggio e di misurazione necessarie a fornire evidenza della conformità del prodotto ai requisiti determinati” Di conseguenza l’azienda nella realizzazione di un prodotto, deve individuare la strumentazione necessaria alle varie fasi di processo e sottoporla ad intervalli specifici alla taratura presso un laboratorio.

Andranno considerati, non solo gli strumenti necessari alle varie fasi di controllo e collaudo, ma tutti gli strumenti utilizzati nelle varie fasi del ciclo di vita del prodotto, compresa la progettazione. Internamente l’azienda dovrà redigere una scheda strumento dove riporterà, oltre i dati identificativi dello strumento stesso, gli errori massimi ammessi per ogni caratteristica metrologica che si dovrà controllare, questo si renderà necessario per poter effettuare la conferma metrologica dello strumento stesso.

Al secondo capoverso del paragrafo 7.6 della norma UNI EN ISO 9001 viene riportato il seguente testo: “L’organizzazione deve stabilire processi per assicurare che il monitoraggio e la misurazione possano essere, e siano, eseguiti in modo coerente con i requisiti di monitoraggio e di misurazione”

Perciò un processo deve essere un insieme di operazioni atte ad assicurare che le misurazioni vengano eseguite compatibilmente con i requisiti richiesti per queste attività, questo riporta all’applicazione della norma UNI ENI ISO 10012: “Sistemi di gestione della misurazione – Requisiti per i processi e le apparecchiature di misurazione”

Cosa significa tarare uno strumento?

La taratura ha lo scopo di individuare le caratteristiche metrologiche di uno strumento di misura perciò è la “fotografia” dello strumento nello stato in cui si trova. Di conseguenza la taratura è semplicemente un confronto con un campione di riferimento e non contempla la messa a punto (regolazione) dello strumento.

Con la taratura si verifica l’accuratezza (errore), cioè la differenza tra il valore letto dallo strumento e il valore noto del campione preso come riferimento, da qui il termine “riferibilità ai campioni primari”. Non bisogna confondere la taratura con la calibrazione: mentre la taratura è un’operazione che permette di definire le caratteristiche metrologiche di uno strumento, la calibrazione (o messa a punto) ha come obiettivo di rendere lo strumento più accurato, perciò si interviene sulla relazione ingresso/uscita dello strumento al fine di migliorarne le prestazioni.

Ove si rende necessaria e ove possibile la messa punto, la sequenza delle attività dovrà essere la seguente: taratura iniziale—> messa a punto—-> taratura finale. Il servizio di messa a punto, ove possibile, esula dal servizio di taratura dello strumento e dovrà essere espressamente richiesto dal cliente e quotato a parte.

OGNI QUANTO NECESSITA TARARE GLI STRUMENTI

Non c’è una regola che stabilisca la frequenza di taratura degli strumenti di misura, si possono dare raccomandazioni e consigli su come stabilire questa frequenza dopo che il sistema di conferma metrologica è stato regolarmente posto in esercizio. La scelta dell’intervallo di taratura deve essere fatta in base a diverse variabili e comunque deve essere stimata in modo che lo strumento rimanga dentro le capacità metrologiche assegnate.

I fattori più importanti per la scelta dell’intervallo di taratura sono:

  • Informazioni e raccomandazioni fornite dal costruttore
  • Frequenza di utilizzo dello strumento
  • Tipo di strumento e tendenza all’usura in base all’uso e/o condizioni di immagazzinamento, importante è anche definire la deriva dello strumento nel tempo
  • Modalità d’uso e condizioni ambientali di utilizzo (temperatura, umidità, vibrazioni ecc.)
  • Accuratezza della misura desiderata
  • Eventuali norme tecniche applicabili allo strumento e/o norma interne
  • Qualora lo strumento presentasse errori e limiti di incertezza superiori a quelli accettati
  • Urti, cadute, qualsiasi shock meccanico o elettrico, messe a punto, manutenzione, uso improprio, condizioni di immagazzinamento gravose e/o non corrette per la tipologia di strumento

La norma UNI 10127-2: “Guida per la definizione degli intervalli di taratura di strumenti per misurazioni. Intervalli consigliati per misurazioni di dimensioni lineari, angolari e geometriche” riporta alcuni riferimenti sulla scelta iniziale dell’intervallo di taratura per alcune tipologie di strumento, sono comunque dei consigli che potranno essere variati in base ai fattori sopra esposti. È comunque consigliabile usare intervalli di tempo non superiori ai 3 anni.